Cramps Records - Italy 1974 - CRSLP 5102
Riassumere gli Area con un disco è impossibile, ma se esiste il punto di svolta, questo sta in "Caution Radiation Area", in cui il gruppo si slega dalle logiche progressive per abbracciare una musica totale con forti influenze sperimentali.
Nella genetica degli Area scorrono le radici della cultura mediterranea che è parte integrante del loro suono sin dal primo "Arbeit Macht Frei", ma la musica in questione non è solo "musica": è libertà, agitazione, protesta, prude fino alle viscere. Ci ricorda che la "lotta per il pane" non è mai finita. Che la guerra tra i poveri è ancora tra noi finché non inizieremo a guardare il mondo da altre prospettive.
Ed è proprio in ogni minuto di "Caution Radiation Area" che è possibile trovare un punto di evoluzione, una diversa prospettiva, un momento in cui la musica cambia fino al limite della percezione. Stratos infiamma la sua voce portandola nell'olimpo degli dei, Fariselli influenza il mediterraneo con sonorità d'oltreoceano, mentre la poliritmia di (un pazzesco) Capiozzo stende il tappeto con cui Tavolazzi e Tofani riescono a volare tra Grecia ed Egitto.
Questo è un disco che conquista la libertà con i denti e la trasforma in suono, per poi farla assaporare all'ascoltatore.
Riassumere gli Area con un disco è impossibile, ma se esiste il punto di svolta, questo sta in "Caution Radiation Area", in cui il gruppo si slega dalle logiche progressive per abbracciare una musica totale con forti influenze sperimentali.
Nella genetica degli Area scorrono le radici della cultura mediterranea che è parte integrante del loro suono sin dal primo "Arbeit Macht Frei", ma la musica in questione non è solo "musica": è libertà, agitazione, protesta, prude fino alle viscere. Ci ricorda che la "lotta per il pane" non è mai finita. Che la guerra tra i poveri è ancora tra noi finché non inizieremo a guardare il mondo da altre prospettive.
Ed è proprio in ogni minuto di "Caution Radiation Area" che è possibile trovare un punto di evoluzione, una diversa prospettiva, un momento in cui la musica cambia fino al limite della percezione. Stratos infiamma la sua voce portandola nell'olimpo degli dei, Fariselli influenza il mediterraneo con sonorità d'oltreoceano, mentre la poliritmia di (un pazzesco) Capiozzo stende il tappeto con cui Tavolazzi e Tofani riescono a volare tra Grecia ed Egitto.
Questo è un disco che conquista la libertà con i denti e la trasforma in suono, per poi farla assaporare all'ascoltatore.
«Apri le mie labbra, aprile, dolcemente.
Aiuta il mio cuore.
Cometa cuci la bocca dei profeti.
Cometa chiudi la bocca e
vattene via.
Lascia che sia io a trovare la mia libertà.»
Aiuta il mio cuore.
Cometa cuci la bocca dei profeti.
Cometa chiudi la bocca e
vattene via.
Lascia che sia io a trovare la mia libertà.»
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