Reissue 1977 UK - K64026
Di questi 80 minuti si potrebbe dire molto. Si potrebbe parlare di come "capitano testa di manzo" abbia rinchiuso i musicisti per 8 mesi in una comune, obbligandoli a ritmi forsennati di prove quasi a digiuno. Si potrebbe parlare del metodo di composizione assolutamente non convenzionale. Si potrebbe parlare di come la voce sia stata sovraincisa successivamente senza l'ascolto delle basi. Si potrebbe parlare di come i brani siano stati eseguiti esattamente allo stesso modo, chirurgicamente per mesi (cari amici del "suonano a caso", purtroppo vi sbagliate).
Ma non siamo qui per parlare di tecnica musicale. Non c'è nulla di convenzionale, non c'è nulla che possa essere inserito spcificatamente nell'universo della musica.
Il disco è una sensazione. Suona inaspettato, malato, ironico, arriva alla pancia. Per i più curiosi (e non solo), è un disco che tiene incollati in un "cosa cazzo sto ascoltando". Spiazza la poliritmia apparentemente caotica dei musicisti, mentre il sax e le urla primitive di Beefheart segnano il solco su di una musica che ha iniziato a dettare il suo tempo - inteso proprio come l'evolversi del tempo.
Il primitivismo musicale che permea l'intero ascolto può non piacere, ma non può non stupire.
Il primitivismo musicale che permea l'intero ascolto può non piacere, ma non può non stupire.
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