Il senso della vita?

Questo blog è iniziato per scherzo in un momento molto difficile. Poi è scemato, fino a diventare quello che è ora: una sorta di landa desolante e priva di contenuti.

I momenti difficili sono quelli che ti spezzano in due, ti graffiano fino a lasciarti il sangue che cola dalle ferite, oramai aperte e non più possibili da rimarginare. Se credete che la quarantena (anno domini 2020 - Coronavirus succhia) sia stata brutta, uno stress, difficile, ricordate che a questo mondo le persone vivono, imparano a ridere (forse), imparano a camminare (forse), imparano a mangiare (forse) ed infine, se abbastanza sensibili, soffrono un'esistenza che si creano o che gli viene imposto di creare. Qual'è la correlazione tra la quarantena e crescere? In soldoni, "lascia ad ogni giorno la sua pena".

Se pensate che questa coinsiderazione venga da una persona pessimista, egocentrica o nichilista, sappiate che non è esattamente così. O meglio, in parte è così. Il lato oscuro è dentro ognuno di noi e si sintonizza su quelle frequenze. A volte generando rumore e quasi sempre lacerando, facendoci prendere delle scelte di vita estreme, cambiandoci in bene, mostrandoci visioni laterali. L'importante è sopravvivere malgrado tutto, continuando a ricercare equilibrio tra ciò che siamo e ciò che vorremo essere.

Questo blog inizia ora, nel pieno di una crisi esistenziale che vi racconterò. Voglio rendere pubblica la mia storia per scaricare questo peso enorme, diluirlo tra gli sconosciuti che leggeranno e coloro che soffrono come me. Quelli che ogni giorno lottano per la sopravvivenza, per la sanità mentale, per l'amore, per non dimenticare che il fardello più grande non è essere nati, ma domandarsi costantemente chi siamo.



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