Mio nonno era un tipo tosto, all'antica, comunista sfegatato e iscritto alla CGIL regionale dalla sua fondazione. Tessera numero Uno. Non particolarmente simpatico, diciamocelo. A volte beone e, per questo, molesto. Però gli volevo bene e credo lui volesse bene a me, in quanto nipote più vecchio. Era un rapporto piuttosto strano, come d'altronde ogni altro rapporto nella mia famiglia: mi è sempre mancata una capacità di empatizzare con gli altri, forse proprio per questo. Nessuno mi ha insegnato veramente il significato delle emozioni, finché ho dovuto scoprirle sulla mia pelle. Tuttora scopro cose nuove, tipo la differenza tra rabbia e rancore. Che bello.
D. "Spero che con due mosse ben congegnate mi facciano morire. E' un ago che dura 6 mesi"
C. "Il sogno di G." [G. era un tossico]
Rumore di sacchetto di plastica, oppressione in un mondo di acqua e sale. Immerso fino al collo, provo a respirare aria, mentre lievito tra rocce ed incertezze. Un profondo respiro non basta: ce ne vogliono due. Ammiri il cosmo dalla tua finestra, mentre un immediato sollievo ti avvelena le braccia. Le strade sembrano non bastare mai e, nella nebbia della mattina, un unico pensiero ti accalora: tornare a casa.
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